I miei sogni sono stati tutti sulla Maiella
Ricordi e pensieri di un pastore raccolti ed elaborati da Marco G. Manilla


Autore:
Paolo Sanelli

Anno:
2008

Casa Editrice:
Edizioni Menabò

Dall’introduzione di Marco G. Manilla:

Una bella volta, sì è proprio così, voglio usare le parole di Paolino, questo suo modo favolistico di raccontare. Una bella volta, era di maggio, invitai Camillo, il figlio più giovane di Paolino, ad una manifestazione sulla transumanza a Villetta Barrea Fu proprio lì, che a nostra insaputa, venne presentato un libro sulla vita del pastore Nestore. Camillo e Marisa, sua moglie, ne riportarono a casa una copia e Paolino ebbe modo di leggere quel piccolo libricino: se lo portava tutti i giorni con le pecore e lo leggeva e lo rileggeva. Una sera, dopo qualche mese, andai a casa di Paolino che mi fece rimanere a cena. Fu in quella occasione che Paolino mostrò l’intenzione di voler raccontare anche lui una storia, la storia della sua vita e del suo villaggio. Ne aveva di cose da raccontare Paolino, proprio tante cose, proprio come Nestore. A quella proposta non mi potei tirare indietro, tanto fu detta in modo spontaneo, con un entusiasmo disarmante.
Paolino, Camillo e Marisa, quel giorno avevano fatto il pane, il pane come si faceva una volta, con il profumo ed il sapore di una volta e così Paolino cominciò a parlare del pane, di sua madre, del grano, del formaggio. Senza accorgermene cominciai a scrivere quello che diceva e così iniziammo l’avventura di questo racconto.

Paolino dice che la Maiella gli ha insegnato a voler bene alla nostra bella terra, egli dice: “Il nostro pianeta, se noi riflettiamo, è un paradiso. Molte persone non si rendono conto che i fiori sono una cosa infinita. Gli uomini hanno scoperto la luna che è un deserto, mentre invece il nostro pianeta è un paradiso”.