“Facciamo un gioco.”
“D’accordo facciamo un gioco.”
“E se fossi una cosa? Diciamo una cosa che ha a che fare con il mare?”
Se Vittorio non fosse un uomo (e anche un bambino con uno sguardo molto più antico di lui) sarebbe un ramo che il mare ha portato via con sé e ha poi restituito alla spiaggia. Partito scuro e pesante, pieno di pieghe e grinze, nel corso del tempo, toccando altre e sconosciute sponde, l’America, Israele, la Svizzera… (alcuni fra i luoghi dove Vittorio ha vissuto, immaginiamo, però, gioco nel gioco, che la Svizzera abbia il mare)… girovagando, si diceva, il ramo, ha incontrato fondali in technicolor, pesciolini bizzarri, grotte fantastiche e ha perduto la sua corteccia, ha lasciato che la sua pelle si levigasse grazie al sale e diventasse di un bel colore, un grigio-azzurro. Quel mare che è acqua e sale, quel mare che è la vita, al contrario di quel che capita, quasi sempre, a Vittorio ha levato la corazza (più il fuori è duro, più l’interno è fragile) e lo ha reso, infine, più leggero.
dall’introduzione di Azzurra Della Penna
In questa raccolta sono contenute numerose opere dell’artista Vittorio Bruni, originario di San Vito Chietino (CH). Dopo gli studi superiori in Italia, Bruni prosegue la formazione all’estero: negli anni settanta e ottanta frequenta gli stage di Andy Warhol e Keith Haring a New York, successivamente si sposta in Svizzera dove curerà la progettazione e la realizzazione dei manifesti per il Festival International du Film de Comédie istituito dalla famiglia di Charlie Chaplin. I suoi quadri e le sue sculture sono realizzate con materiale recuperato sulla spiaggia dopo una mareggiata o in case vecchie da demolire. Alcune delle sue opere sono visibili a San Vito Chietino in alcuni locali storici del paese: nel ristorante L’Angolino da Filippo, nella gelateria Copa de Dora e nella Pizzeria Il Coccodrillo.