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La cultura degli oggetti


Autori:
Vincenzo Battista e Lorenzo Nanni

Anno:
1984

Edizione:
Collana di Studi Abruzzesi – Consiglio regionale dell’Abruzzo, Ufficio di Presidenza

Il frantoio, il telaio, la trebbia, il mulino. E poi la vita nelle grotte, le storie dei pastori, le feste tradizionali.
“La cultura degli oggetti” è un libro che condensa 9 mesi di ricerca, 3120 minuti di registrazioni e 2880 fotografie scattate lungo 6000 km di strade e stradine nel cuore dell’Abruzzo tra Campotosto, San Benedetto in Perillis, Lucoli e Castel del Monte. Il risultato è un prezioso lavoro di indagine sulle testimonianze degli oggetti nella vita quotidiana delle persone. Un racconto che parla di mestieri, ruoli sociali e un rapporto antico e profondo con la natura.

Dall’introduzione di Vincenzo Battista e Lorenzo Nanni:

La memoria di oggetti, di luoghi, di tecniche, anche se temporalmente non estremamente distanti da noi, tende a sparire. Nelle persone che abbiamo conosciuto, nei protagonisti, c’è comunque un segno comune, la constatazione che certezze valide per una vita cessano la loro funzione, e che il proprio ruolo, come persona inserita nella compatta struttura all’interno della società contadino, decisivo e fondamentale in una economia di quel tipo diventa oggi superfluo. Comune a tutti è la consapevolezza di questa esclusione, ma l’impossibilità di modificare gli eventi diventa forza per continuare, nonostante tutto e tutti, il proprio lavoro. Nella fase operativa della ricerca, una iniziale scelta di metodo è stata effettuata nel momento in cui ci siamo resi conto che questi oggetti erano codificatori di norme, cioè come se l’oggetto attraverso il passaggio di uomini, luoghi, e conoscenze, fosse andato acquisendo “dati”… In una parola “Cultura”.