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Alba Fucens, le Mura Ciclopiche e il Lago del Fucino negli incredibili acquerelli di Gabriel-Hippolyte Lebas

La biblioteca digitale dell’Istituto Nazionale di Storia dell’Arte (INHA) francese offre la consultazione di documenti iconografici e manoscritti, i cui originali sono conservati nella biblioteca dell’Istituto (compresi i fondi dell’ex Biblioteca Centrale dei Musei Nazionali) e nelle collezioni della Scuola Nazionale di Belle Arti (ENSBA). All’interno delle collezioni è presente una raccolta di 69 acquerelli dedicati alle cosiddette mura “pelasgiche” o “ciclopiche”, ovvero le mura poligonali costruite in età pre-romana attraverso la posa di grandi massi lavorati e disposti a incastro. L’autore, Gabriel-Hippolyte Lebas (1812-1880), ha realizzato un lavoro davvero unico e sorprendente, databile tra il 1841 e il 1843, inserendo anche numerosi disegni di Alba Fucens, tra cui delle dettagliatissime mappe, una magnifica veduta della Chiesa di San Pietro in Albe, i resti dell’acquedotto romano e un panorama del Lago del Fucino ispirato al Fabretti.

 

Gabriel Hippolyte Lebas – Alba Fucensis  [47,7 x 66 cm] © Institut national d’histoire de l’art . Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Villes pélasgiques (Città pelasgiche) : Luco, Norba, Bovianum, Saturnia [33,3 x 47,5 cm] © Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Alba Fucensis : Plan de la ville Antique [47,7 x 33,2 cm]
© Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Alba des Marses ou Alba Fucensis [33,4 x 47,4 cm]
© Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Le lac Fucin ; Murs d’Alba Fucensis ou des Marses [48 x 34 cm]© Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Il Lago del Fucino rappresentato nella Emissarii lacus Fucini descriptio (1683) di Raffaele Fabretti, chiaro riferimento per l’acquerello realizzato da Lebas.

Construction primitive de la ville d’Alba Fucensis ; Constructions pélasgiques à Alba Fucensis [33,3 x 47,5 cm] © Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Constructions pélasgiques : Regard de l’aqueduc d’Alba Fucensis, Murs d’Alba Fucensis, Murs d’Alba Fucensis [47,6 x 33,3 cm] © The Trustees of the British Museum. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Constructions pélasgiques : Restauration en Opus incertum de construction romaine, Alba Fucensis [47,8 x 33,3 cm] © Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Murs cyclopéens d’Alba près d’Avezzano sur le Lac de Celano l’ancien Fucinus [33,5 x 48 cm] © Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Ara d’Alba Fucencis ville des Marses près du lac Celano (Italie) [note ms.] [47,8 x 33,4 cm] © Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Constructions pélasgiques : Plan restauré de la porte principale de la ville d’Alba des Marses [33,3 x 47,8 cm] © Institut national d’histoire de l’art. Shared under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) licence.

Di Gabriel-Hippolyte Lebas (1812-1880), sfortunatamente, si hanno poche notizie. Figlio del famoso architetto Louis-Hippolyte Lebas, non seguì la vocazione paterna e divenne allievo di François-Marius Granet, specializzandosi nel genere del paesaggio naturalistico. Nel 1836 partecipò per la prima volta al Salon con una veduta sulla valle di Montmorency. Tra il 1841 e il 1843 visitò l’Italia (tra cui la Marsica) con lo scultore James Pradier. Quest’ultimo menziona la presenza dell’amico al suo fianco in molte lettere alla moglie Louise.  Al suo ritorno, il pittore espose al Salon diverse vedute dell’Italia, prima di avvicinarsi alla scuola di Barbizon.

Dall’inizio degli anni ’60 dell’Ottocento, Gabriel-Hippolyte Lebas fece regolarmente dei viaggi in Normandia. Il suo stile pittorico era naturalista/preimpressionista. Dalle fonti sappiamo che vinse il titolo di POM: Peintre Officiel de la Marine (Pittore Ufficiale della Marina). Questo titolo era concesso dal Ministro della Difesa francese agli artisti che avevano dedicato il loro talento al mare e alle sue rappresentazioni artistiche.

Suo padre, Louis-Hippolyte Lebas, era un famoso architetto. Lo zio di Louis, Antoine Vaudoyer e il cugino Léon Vaudoyer, furono architetti di ancora maggiore fama, entrambi vincitori del primo Gran Premio dell’architettura di Roma, che diede loro la possibilità di soggiornare a spese dello Stato nella Città Eterna. Louis fu istruito proprio da suo zio Antoine Vaudoyer e poi da Charles Percier e Pierre Fontaine. Lavorò al fianco di Pierre-Adrien Pâris, Pierre Fontaine ed Eloi Labarre, vincendo i concorsi per la costruzione della chiesa di Notre-Dame de Lorette a Parigi e della prigione della piccola Roquette.

Il lavoro di Gabriel Hippolyte Labas risente molto dell’influenza della dinastia di architetti in cui è nato e cresciuto. Tuttavia, mentre gli architetti neoclassici francesi trovavano fondamentale il lavoro degli antichi greci, romani ed egizi, Lebas sembrava attingere maggiormente da ciò che ispirava direttamente gli antichi: l’architettura della natura.

Fonti:
INHA (LINK)

Per i testi:
La Nouvelle Athenes (LINK)
Yates Art Foundation (LINK)