fbpx

“Bitter Stream” – Fontamara a teatro negli Stati Uniti (1936)

 

In un’edizione domenicale del New York Times del 29 marzo 1936 campeggia un grande ritratto dell’attore Albert Van Dekker nei panni di Berardo Viola. In basso, la didascalia annuncia che il giorno successivo debutterà al Civic Repertory Theatre un nuovo spettacolo basato sul romanzo di Ignazio Silone, scritto da Victor Wolfson e prodotto dalla compagnia “Theatre Union”. La sinossi è molto breve: si tratta della storia di un piccolo paese di montagna chiamato Fontamara che resiste all’avanzata del fascismo. Tra gli interpreti, oltre a Van Dekker, ci sono Lili Eisenlohr Valenty, Francesca Bavier, Vincent Sherman, Millicent Green, Hester Sondergaard e Walter Beck.

Fondata nel 1933, l’obiettivo principale della compagnia “Theatre Union” era quello di produrre spettacoli teatrali che riflettessero le sfide sociali e politiche del tempo, dando voce alle esperienze della classe operaia e promuovendo ideali progressisti. “Theatre Union” voleva rendere il teatro accessibile a tutti, offrendo spettacoli a prezzi molto bassi e talvolta gratuiti per i disoccupati.
L’adattamento teatrale di Fontamara, “Bitter Stream”, emerge come una potente testimonianza dell’eccezionale impatto che l’opera di Ignazio Silone ha avuto fuori dai confini europei. Oltre agli italiani che si trovavano negli Stati Uniti e che potevano accedere alle copie di Fontamara o leggerne i capitoli a puntate sui giornali, anche gli intellettuali e gli artisti americani furono profondamente influenzati dall’opera di Silone, pubblicata in lingua tedesca in Svizzera solo tre anni prima.