Il Comando Generale della X Armata Tedesca a Massa d’Albe in un filmato del 1943
Il Weltfilmerbe – World Film Heritage è un archivio di Colonia specializzato nella salvaguardia di filmati storici. Nella collezione digitale, presente anche su YouTube, è custodito un importantissimo documento legato alla storia della Seconda Guerra Mondiale nella Marsica, ovvero un filmato del Comando Generale della X Armata Tedesca a Massa d’Albe (insediatosi il 4 ottobre 1943).
Il filmato inizia con il viaggio da Sora: si distingue chiaramente il profilo del castello di Balsorano e l’arrivo a Massa d’Albe, con il maestoso Monte Velino sullo sfondo e l’inconfondibile profilo del pino secolare. Nei i vari momenti di disimpegno catturati dall’autore delle immagini si ritrovano moltissimi scorci della vita a Massa d’Albe in quel drammatico periodo. Tra i volti degli ufficiali nazisti che compaiono c’è quello del generale von Vietinghoff, comandante del gruppo d’armate C incaricato di sostituire Kesselring, momentaneamente infortunato per un incidente d’auto. Il filmato si conclude con alcuni edifici distrutti da un bombardamento, è da verificare se si tratti di quello del 1944 che mise in fuga il Comando Tedesco e costò la vita a 41 civili di Massa d’Albe.
Grazie alle ricerche compiute dal prof. Alvaro Salvi abbiamo la possibilità di ricostruire alcuni momenti cruciali dell’occupazione tedesca a Massa d’Albe.
Da Marsica: 1943-1945 di Alvaro Salvi | Massa d’Albe: medaglia d’argento al valor civile
In occasione della consegna della medaglia d’argento al valore civile al comune di Massa d’Albe, in data 11 maggio 2003, il dott. Mario Salone scriveva:”… Il palazzo comunale fu adibito a sede della polizia politica (Gestapo); l’edificio delle scuole elementari fu invece trasformato in “centrale telefonica”, direttamente collegata con Berlino e con il fronte di Cassino, nonché con tutti i Comandi periferici dislocati lungo la “linea Gustav”. Altra centrale venne costruita – ben mimetizzata e sotto terra – dietro l’edificio scolastico, pronta a sostituire la prima in caso di distribuzione o sabotaggio; l’asilo d’infanzia fu adibito a mensa degli Ufficiali e a luogo di raduno per i Consigli di guerra. Sotto il palazzo del marchese Paternò-Fusco fu costruito un bunker, costituito da una galleria sotterranea con celle laterali, munite di telefoni e apparecchi di ventilazione, che dal sottosuolo uscivano in due diverse direzioni. Il generale Vietinghoff (per la storia è colui che firmò successivamente a Caserta la resa delle truppe tedesche) occupò il villino Cialente”.
Nell’opuscolo diffuso dal Commissario Prefettizio si riferisce della presenza di un quartier generale del Feldmaresciallo Kesselring e sede della X Armata tedesca. Tra soldati ed ufficiali sul posto ve ne erano circa seicento, numerose abitazioni furono requisite dalle SS. Gli alleati avevano individuato la postazione del quartier generale e la mattina del 12 maggio 1944 cinquantasei fortezze volanti iniziarono un intenso bombardamento per colpire il Comando tedesco. Nel pomeriggio altri quarantasei bombardieri rasero al suolo quasi l’intero paese. Gli abitanti ed i soldati furono sorpresi dalle incursioni aeree. Quarantuno furono i morti di cui 24 donne, molti furono i feriti, tra i soldati tedeschi ne perirono circa cento. Su una delle colline che circondano il paese, probabilmente, vi era una stazione ricevente e trasmittente che aveva guidato sul posto le fortezze volanti provenienti da un aeroporto della Puglia. In quei giorni erano presenti diverse spie arruolate dagli alleati, il territorio era sotto controllo per individuare il rifugio del Maresciallo Kesselring. Da Massa d’Albe partivano gli ordini per il fronte di Cassino e il quartier generale doveva essere smantellato, così come avvenne il 12 maggio.
Rolando Appolloni era diventato uccel di bosco, si muoveva di notte, agiva con molta circospezione, girava in bicicletta nel territorio, evitava gli amici. La famiglia era sfollata a Trasacco e lì non si faceva mai vedere, per non svelare il compito segreto che gli era stato affidato.
Massa d’Albe – anno 1944.
Il ricordo di Don Vincenzo Di Giovambattista, testimone oculare
Nel paese operava il Comando Generale della Decima Armata che dirigeva il fronte di Cassino ed Anzio
Il 4 ottobre 1943 Massa d’Albe, in provincia dell’Aquila, fu occupata dai Tedeschi, che requisirono gran parte delle case abitative, per sistemarvi il Comando Generale della X Armata che operava sul fronte di Cassino e Anzio. Durante questa occupazione tedesca, fino al 12 maggio 1944, i massetani vissero nella dura condizione di dover subire la presenza massiccia dei tedeschi. Rintanati nelle loro case nascondevano ogni cosa che poteva essere oggetto di razzia, nei punti più nascosti, scavando sotto terra o rimurando vani interi. Scarsa fu la collaborazione dei cittadini con i tedeschi, salvo qualche eccezione.
Si conoscevano alcuni nomi degli alti ufficiali tedeschi, presenti a Massa d’Albe: il generale Vietinghoff, che firmò la resa a Caserta; il generale Wanzel, che organizzò la resistenza di Anzio; il generale Maeltzer, che aveva un nutrito nucleo di SS; su tutti il generale Kesselring, Capo Supremo della Xª Armata. Fu organizzata anche una efficace resistenza, indiretta e passiva, la sola possibile, che convinse il Comando a trattar bene Massa per evitare atti di sabotaggio e di guerriglia.tratto da “Radar Abruzzo” – articolo completo sul sito Corale Padre Francesco Lolli
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