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Inaugurazione della linea Roma – Sulmona
(L’Illustrazione Italiana, 26 agosto 1888)

LINEA ROMA-SULMONA
da “L’Illustrazione Italiana” – 26 agosto 1888
disegni dal vero di Dante Paolocci
Dell’inaugurazione di questa nuova arteria ferroviaria abbiamo già parlato due volte, ma senza dare particolari notizie intorno al tracciato e alla costruzione di essa. Il nostro Paolocci, mandandoci da Roma i disegni che pubblichiamo in questo numero, ci offre l’occasione di ricordare brevemente come la nuova linea segua per lunghi tratti l’andamento dell’antica via Valeria, che metteva in comunicazione il Tirreno con l’Adriatico, ossia le antiche Ostia Tiberina ed Ostia Aternina. La linea era già da un anno in esercizio fino a Cineto Romano, presso Tivoli, dove giunge per la valle dell’Aniene. Da Cineto sale per balze scoscese, toccando i territori di Roviano e di Arsoli, ed entra nella Marsica dopo la stazione di Riofreddo. Raggiunto il piano del Cavaliere, alto circa 200 metri più della valle dell’Aniene e 600 metri sopra il livello del mare, lo percorre interamente, toccando Carsoli. Poi entra in una grande galleria lunga quattro chilometri che attraversa il Monte Bove, sboccando al villaggio delle Sante Marie. Continua per la Valle di San Giovanni e per la pianura del Fucino, larga circa 40 chilometri, nella quale si incontrano le stazioni di Tagliacozzo, Avezzano, Celano e Pescina. Per la valle del fiumicello Giovenco, la linea raggiunge poi, a un’altezza di circa 900 metri, il valico della maggiore catena appenninica, attraversandola con un’altra galleria di circa 3600 metri che sbocca a Goriano Sicoli. Da qui, scendendo per le pendici di Prezza, attraversa il vallone del Sagittario e, per un facile tracciato in pianura, giunge finalmente a Sulmona. I nostri lettori sanno già che il treno inaugurale fu accolto ovunque con spontanee dimostrazioni di gioia, le quali, nella campagna romana e in Abruzzo, furono accompagnate dallo sparo di mortaletti. Sanno altresì che un primo rinfresco fu offerto agli invitati presso la stazione di Tivoli, e che ad Avezzano era stata preparata una ricca colazione. Paolocci ci invia la veduta di Carsoli, antica città degli Equi, ora borgata di circa 7000 abitanti, situata nel circondario di Avezzano, a 67 chilometri da Roma; quella di Goriano Sicoli, piccolo villaggio di poca importanza situato ai piedi dell’omonimo colle attraversato dalla nuova linea; e ci mostra il viadotto del Sagittario, grandioso manufatto di ardita costruzione.
Infine, ai suddetti disegni aggiunge alcune vedute di Sulmona, città capoluogo di circondario della provincia dell’Aquila, con una popolazione di 17.000 abitanti, rinomata per i suoi confetti e le corde armoniche. Qui, agli invitati alla cerimonia inaugurale, fu offerto il pranzo descritto e illustrato da Ettore Ximenes nel numero precedente. Paolocci anima i suoi disegni, presi dal vero, con numerose figure che ripropongono i pittoreschi costumi dell’Abruzzo aquilano, resi celebri dai quadri di valenti artisti.