La Marsica, tra fiction e realtà

di Ester Grossi

Chiare, fresche e dolci acque
(acrilico su tela, 70X100, 2012)

“Mi piace pensare a un piccolo quartiere: una siepe, un fosso, qualcuno che scava un buco, e poi una ragazza in una casa, un albero, e ciò che accade in quell’albero: un piccolo luogo circoscritto, all’interno del quale posso penetrare”
(David Lynch)

Giorni fa riguardavo “The Art Life”, un documentario sulla vita e l’arte di David Lynch, nel quale il regista americano, narra anche della sua infanzia passata in parte in un piccolo paese nello stato di Washington, un luogo fondamentalmente placido dove gli stimoli bisognava crearseli fantasticando.

In un certo senso mi ha fatto pensare alla mia infanzia a Luco dei Marsi, perché ho sempre trovato delle assonanze tra i due luoghi, essendo piccole località dove tutti conoscono tutti (o almeno credono) e la natura gioca un ruolo determinante nella creazione del mistero del luogo. Cito non a caso David Lynch, perché ha contribuito a creare il mio immaginario tra fiction e realtà, sin dai tempi di Twin Peaks, serial seguitissimo anche a Luco dei Marsi, dove l’edicola del paese vendeva in allegato a una nota rivista italiana, il ciondolo del cuore spezzato di Laura Palmer ed io non
vedevo l’ora di leggere il suo diario dai racconti morbosi.

Fucinus Lacus
(polittico 100X240, acrilico e smalto su tela, 2012)

Quando nel 2012 ho deciso di lavorare a un progetto pittorico dedicato alla Marsica, “Fucinus Lacus”, molti elementi dell’immaginario precitato, sono confluiti nella mia ricerca iconografica. Ai tanti spunti storici e archeologici, dei quali devo ringraziare mio padre Giuseppe Grossi, si sono mixati simboli e immagini legate alla mia formazione pop contemporanea. Per questo motivo ad esempio, nel trittico “Fucinus Lacus”, la dea Angizia ha le sembianze della Signora Ceppo, un personaggio del serial lynchiano anch’esso legato al bosco come la divinità luchese, o in “Chiare fresche e dolci acque”, il lago Fucino appare psichedelico quanto una fotografia di un paesaggio dal sapore californiano.

È interessante come luoghi chiaramente privi degli input di una città, possano quindi essere lo spunto per la creazione di mondi fantasiosi necessari per evadere dalla realtà.

Ester Grossi, nata ad Avezzano (AQ) nel 1981.

Dopo il diploma in Moda, Design e Arredamento, consegue  la laurea specialistica in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale presso l’Università di Bologna. La sua ricerca artistica è sempre stata caratterizzata da un interesse nei confronti della cultura popolare, il folklore e della comunicazione di massa, tematiche che ha approfondito e presentato in varie esposizioni in Italia e all’estero. Grazie ad un background multidisciplinare, ha sviluppato nel corso degli anni, progetti in diversi ambiti artistici sperimentando discipline come la pittura, la moda, la grafica, l’illustrazione e il cinema.