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Nicola Del Principe – l’artista abruzzese del fumetto erotico

Nicola Del Principe nasce a Pescasseroli il 5 aprile del 1927. Fin dai primi anni dell’adolescenza si appassiona al disegno, e, compiuti 18 anni, inizia a curare un inserto satirico per un giornale della Democrazia Cristiana locale.

Si avvicina al fumetto grazie alla conoscenza dei fratelli Chiomenti, Antonio e Vincenzo, che lo convincono a trasferirsi a Milano per lavorare con loro. Tra il 1949 e il 1952, grazie all’aiuto di Renato Bianconi, collabora con le Edizioni Alpe di Giuseppe Caregaro per le illustrazioni di quattro serie a fumetti, tra cui “Il dominatore del West” con i testi di Cesare Solini. Il formato è quello delle strisce e la storia è ambientata, come molte altre di quegli anni, nel selvaggio west. Quando Bianconi decide di fondare la propria casa editrice, nel 1952, Del Principe viene ufficialmente arruolato per illustrare le storie di Trottolino e, nel 1957, quelle di Soldino e di sua nonna Abelarda, un successo che durerà per ben trent’anni.

Soldino IV, monarca del depresso Stato di Bancarotta, fuggito dalla patria perché stanco dei doveri di corte. Il primo ministro SCARTOFFIA, temendo che la reggenza possa essere affidata al malvagio duca FRITTELLA, cerca in ogni modo di di far tornare SOLDINO al palazzo. Ci riuscirà ABELARDA, che si stabilisce col ruolo di tutrice all’interno del palazzo, difendendolo più volte da attacchi nemici e da congiure interne, ma causando anche incidenti diplomatici con gli altri Stati che hanno rapporti con Bancarotta.

da Guida al fumetto italiano

Il lavoro non manca, tanto da permettere a Del Principe di avviare, verso la metà degli anni sessanta, un suo studio, lo Studio Del Principe, curando le storie del Grande Blek e di Capitan Miki, oltre a firmare le tavole de La Freccia Nera, vero e proprio cult televisivo di quegli anni.

In quegli anni inizia la collaborazione con Eugenio Antonio Benni, fumettista di origine abruzzese (vive a Raiano con i nonni materni) diplomato a Sulmona presso l’Istituto d’Arte, che nel 1961 comincia a lavorare proprio nello studio di Del Principe.

Sarà un incontro molto importante, che durerà fino alla fine degli anni ’80. Benni lavora a una vasta serie di fumetti, tra i quali Yuma Kid per la Casa Editrice Il Ponte Bianconi, del quale cura anche i testi, La Freccia Nera, Il Camionista, Gol/Il Centravanti, Il Tromba, Alcina la Maga, Angelica, Teodora e molti altri fumetti rimasti nella storia. Nel 2019, a Raiano, è nata la Fondazione “Centro Studi e Ricerche Benni/Di Biase” che ne conserva la memoria e le opere, e che ha realizzato un documentario a lui dedicato: “Eugenio Benni – Il disegno di una vita”.

Il nuovo filone che inizia a prendere vita alla fine degli anni sessanta è tutto direzionato verso l’erotismo e una nuova libertà dei costumi. Gli eroi tradizionali delle storie a fumetti più blasonati cedono il passo a personaggi minori, talvolta disegnati grezzamente, che vanno a stuzzicare le fantasie dei lettori, spesso in maniera decisamente esplicita. Nel 1978 Nicola Del Principe e Renzo Barbieri (ideatore di personaggi come Belzeba, Yra e Zora) danno vita alla vampira Sukia. La fisionomia del personaggio, specialmente per le copertine disegnate da Emanuele Taglietti, è quella dell’attrice Ornella Muti (che, curiosamente, è un nome d’arte costruito da due personaggi di D’Annunzio: Ornella de La figlia di Iorio e Elena Muti, protagonista de Il Piacere).

Figlia di un nobile della Transilvania, Sukia segue le brutali gesta del suo avo, Vlad Tepes, fuggendo dalla violenza del padre e finendo viene murata viva dopo aver ucciso la sorella. Il suo cadavere, scoperto nel 1724, è incredibilmente conservato. In seguito a un evento accidentale, si trasforma in vampira e inizia la sua nuova vita nella moderna New York, dove sono ambientate le sue avventure. Il suo assistente si chiama Gary, un domestico gay. Se all’inizio delle pubblicazioni il personaggio di Gary era rappresentato in modo stereotipato, col tempo vengono approfonditi i tratti della sua personalità, fino a renderlo un fiero antagonista dell’omofobia dilagante nel mondo del fumetto (e non solo). Sukia diventa così una delle prime serie a fumetti a trattare il tema dell’omosessualità in modo più ampio e lontano dai pregiudizi. In una tavola vediamo Gary nudo con la scritta “Giustizia per i gay russi” sul petto, in piedi nella Piazza Rossa di Mosca.

Negli ultimi anni della sua vita Del Principe lavora alla storia di Erik il vichingo per un editore tedesco, ma l’idea che gli resti poco tempo da vivere lo tormenta. Nonostante la paura, serba ancora un ultimo progetto per il futuro.
In un’intervista rilasciata a Vincenzo Raucci, Del Principe confessa di avere un’ultima idea per una storia da realizzare:

“Ho da tempo in mente di realizzare a fumetti la storia di Pescasseroli, la mia città natale. È una leggenda scritta da Benedetto Croce e narra di Pesca e Seroli, due amanti la cui vicenda termina tragicamente… un po’ come Giulietta e Romeo. È una storia molto intrigante che conto di realizzare appena mi passa un po’, come dicevo, la paura della fine.”

Del Principe muore il 28 marzo 2002, lasciando incompiuto quell’ultima storia illustrata, così vicina al cuore della sua terra.

A sinistra, Nicola Del Principe (tratta da Pescasseroli è W)